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La ditta F.lli Rossi
Pubblicato : 20/06/2019 15:10:52 - Categorie : Pipa
Le origini della “ Fratelli Rossi “ risalgono alla prima metà del XIX secolo, quando Ferdinando Rossi, poco più che giovinetto, comincia ad interessarsi di pipe, intuendo la loro possibilità commerciale. A quei tempi le sigarette erano rare e costose, quindi fumare la pipa era più una necessità economica, in quanto costava poco, a differenza dei nostri giorni. Si usavano però, solo pipe di gesso o di schiuma, che erano piuttosto fragili.
In Francia, nei primi anni del ‘600, era già nata l’industria della pipa di Tewa: tra le numerose fabbriche, le più rinomate sorgevano a Saint – Omer. Le pipe di schiuma ebbero invece origine in Turingia, verso il 1750. A Milano nel ‘700 c’erano artigiani che già producevano ottime pipe di schiuma di mare. Ferdinando capitava spesso in quelle botteghe, per acquistare le pipe che poi esponeva nell’emporio di suo padre.Però non era soddisfatto della produzione locale e compì diversi viaggi in Francia, per visitare le fabbriche di pipe che avevano avviato una nuova produzione in radica.
Ebbe così l’idea di aprire una piccola azienda di tipo industriale, per fabbricare pipe in radica, facendosi pioniere del settore. All’inizio l’azienda contava 12 operai, abbastanza anche se si considera che il lavoro era svolto interamente a mano e gli operai altro non erano che piccoli artigiani, i quali erano stati convinti ad associarsi da Ferdinando Rossi.
Le macchine erano piuttosto rudimentali e ideate dallo stesso Rossi, che solo in un tempo successivo decise di sostituirle con macchinari adatti, importati dalla Francia, comprendendo che solo così poteva vincere la concorrenza delle ditte straniere. In seguito l’azienda modificava anche quelle macchine, migliorandole, in base all’esperienza acquisita nel settore dello stesso Rossi.
Nel 1886 Ferdinando Rossi acquistò a un’asta una proprietà immobiliare, costituita da un fabbricato, con annesso terreno e una sorgente d’acqua, sito in località Molina di Barasso, tranquillo paesino posto sulla sponda superiore del lago di Varese. Decise di trasferire qui la sua fabbrica di pipe che si trovava a Milano e convinse una trentina di operai a seguirlo, offrendo loro il viaggio, le spese per il trasloco e l’alloggio.
Nel 1897 aprì i battenti una nuova fabbrica, che avviò subito la lavorazione meccanica su vasta scala, dando vita a una moderna struttura industriale, capace di imporre le pipe di Barasso a tutto il mondo. Dopo una breve fase artigianale Rossi importò macchinari simili a quelli usati dalla industrie delle pipe di St. Claude e per farli funzionare fece venire un operaio specializzato di quella città, che si trasferì a Barasso con la famiglia.
All’inizio del 1900 i dipendenti, in gran parte uomini, più qualche donna superavano le 120 unità, con un orario di lavoro di 10 ore giornaliere, per sei giorni alla settimana.
Nel periodo tra le due guerre mondiali la Rossi contava 800 dipendenti con una produzione giornaliera di 50000 pezzi ( primato mai superato nel mondo ) e realizzava al suo interno ogni parte del prodotto.
Nel 1927 la stampa italiana definiva la fabbrica “ F.lli Rossi “: “ il più organizzato, il più attrezzato, il più grande stabilimento del mondo “. Le ragioni di questa crescita erano dovute alla qualità, ma anche al costo contenuto di produzione. In Inghilterra si esportavano 25000 pipe al giorno, che venivano vendute nei magazzini Woolworth, a 6 pence l’una.
Con il secondo conflitto mondiale la ditta Rossi dovette ridurre drasticamente il personale, perché l’Inghilterra, divenuta paese nemico, non importava più pipe italiane. Fortunatamente, l’apprezzamento che i militari tedeschi dimostravano per la produzione delle pipe permise al titolare dell’azienda di trattenere gli operai, evitando deportazioni in Germania per il lavoro coatto.
Intanto in America comparivano le prime pipe prodotte con un tipo di legno di qualità inferiore alla radica e, sebbene con la fine della guerra la produzione italiana fosse ripresa, l’aumento del prezzo della radica, meno abbondante di prima e di peggior qualità, fece diminuire la richiesta di pipe italiane. I Fratelli Rossi reagirono alla crisi aggiornando macchinari e metodi di produzione, puntando su un prodotto di qualità. È necessario dire che per le pipe la meccanizzazione occupa un posto marginale. Per migliorare il prodotto è necessaria la mano esperta dell’uomo: la pipa è opera dell’operaio artigiano.
Per la lavorazione della pipa esistono circa 150 procedimenti di lavorazione: vi sono pipe “ pettinate “, “ zigrinate”, “ setificate “, “ intarsiate “, “ sabbiate “, e quelle lisce prodotte in speciali reparti.
La Rossi durante la sua vita ha prodotto 3400 modelli di pipe. Ultimo titolare della ditta è stato Ferdinando Rossi. Sotto di lui la ditta contava 200 operai e la produzione si aggirava sulle 10000 pipe al giorno che veniva esportate in tutto il mondo, soprattutto in U.S.A. e in Germania. Ferdinando Rossi, tipico moderno imprenditore, impegnava il proprio tempo libero coltivando Hobby dell’arte e le sue pipe venivano immesse sul mercato italiano ed estero, per soddisfare i fumatori più esigenti. I lunghi viaggi che Ferdinando Rossi compiva all’estero, per motivi d’affari, gli permettevano di acquisire altre esperienze preziose, che impiegava nella propria attività.
La ditta Rossi sparì quasi improvvisamente quando la figlia del titolare di otto anni morì di tifo. Il padre abbandonò l’attività per il dolore.