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Il tabacco da pipa
Pubblicato : 16/06/2019 17:12:27 - Categorie : Pipa , Tabacco da pipa
TABACCHI DA PIPA PRESSATI
1) In “ fette “ ( Flake ): le foglie sono compresse e formate in grandi rettangoli di un certo spessore o pani, che poi vengono suddivisi in strisce da speciali macchine; le strisce a loro volta sono “ affettate “, e il tabacco ( che nel corso dell’operazione ha subito eventualmente un ulteriore trattamento, poiché, ad esempio, la pressatura può avvenire a caldo o a freddo ) si presenta, nella sua forma definitiva, in tavolette composte da tante “ fettine “ compresse che, per venire introdotte nella pipa, vanno sbriciolate.
2) In dischetti o dischi ( Twist o Spun Cut ): le foglie vengono lavorate in modo da formare una “ corda “: si hanno in genere due qualità di foglia: una fondamentale e una aromatica. Questa corda, dopo altri trattamenti, viene tagliata in dischetti o dischi: osservandoli in sezione, è facile distinguere i tabacchi che la compongono.
TABACCHI DA PIPA NON PRESSATI
1) Sciolto: le foglie, in questo caso, non sono né comprese né arrotolate, ma tagliate in strisce sottilissime e “ tostate “ a mano, in modo da eliminare altra umidità e sviluppare completamente la fragranza. Raccolte in mazzetti le strisce vengono tranciate da una specie di ghigliottina. A questo trattamento sono sottoposti i Virginia “ puri “ e le miscele. Esempi noti in Italia sono il Trinciato Italia.
Abbiamo detto che possiamo distinguere tra Virginia puri e le miscele
A) I Virginia puri sono idealmente composti, come dice il nome, esclusivamente di Virginia ( Oggi, il Virginia, non proviene necessariamente dalla Virginia ). Si distinguono per il loro gusto puro e privo di particolari aromi, ma non di fragranza.
B) Le miscele presentano una base di Virginia ( Inghilterra ) o Burley ( America ) cui sono aggiunti, in proporzioni varie, tabacchi aromatici.
Vediamo ora più in particolare i vari tabacchi e le loro caratteristiche
Virginia
fu introdotto in Virginia nel 1612 da John Rolpe, ma oggi cresce in altri territori dell’America ( ad esempio in Carolina ) e del mondo, compresa l’Italia. Può venir fumato puro o in miscela. Puro ha un sapore pastoso, un profumo leggero, un gusto dolce, dovuto all’alto tenore zuccherino. Costituisce la base delle miscele più pregiate, anche per il suo ottimo grado di combustibilità.
Maryland
coltivato nella parte meridionale dello Stato omonimo, il Maryland presenta un aroma decisamente forte e una combustibilità eccellente. Può venire fumato solo o usato come agente aromatizzante nelle miscele.
Burley
prende il nome da Lord Burleight, un inglese, ricco proprietario di terre sulle rive dell’ Ohio; i suoi contadini, profughi della Virginia e del Maryland, osservarono che il tabacco portato dal loro paese di origine assumeva nel loro terreno caratteristiche diverse e lo battezzarono dal nome del padrone. Il Burley cresce nell’ Ohio, nel Tennessee e nella Carolina del sud. Si tratta di un tabacco fresco, dolce, aromatico, che può servire come base per le miscele, ma può essere anche fumato solo.
Kentucky
è una varietà del Burley, ed è soprattutto un tabacco da sigari, ma può entrare in una miscela.
Cavendish
prende il nome da lord William Cavendish, che lo creò nel 1690. Presenta caratteristiche analoghe al Virginia, da cui si distingue per il colore scuro, dovuto a particolari processi di dolcificazione con rum, miele ed altro. Di sapore morbido, amabile, il Cavendish può venire fumato puro o sfruttato per costituire miscele decisamente aromatiche.
Avana
come si sa, il tabacco Avana è usato soprattutto per i sigari omonimi, provenienti dall’isola di Cuba, ma può entrare nelle miscele per pipe, conferendo loro un profumo e un gusto del tutto particolari, che le rendono gradite soprattutto come digestivi dopo un buon pranzo.
Latakia
di colore scuro, scoperto verso la metà del secolo scorso in Cina. Il suo gusto del tutto particolare è dovuto al fatto che le foglie sono affumicate sul fuoco di legno di quercia asiatica e di erbe aromatiche. Di solito, dei tabacchi si usano solo le foglie: in questo il Latakia è un’eccezione, perché se ne adoperano anche il gambo e le nervature, forse la parte migliore. Il Latakia non può essere fumato puro e nella miscele entra in piccole proporzioni, al massimo fino al 10/15%, conferendo loro un aroma forte, un gusto pieno e vigoroso e attenuando il pizzicore proprio dei tabacchi leggeri.
Perique
tabacco dall’aroma fortissimo, così chiamato da Perrie Chenet ( Perique è appunto il vezzeggiativo spagnolizzante del francese Pierre ) che lo scoprì nella Louisiana. Il trattamento odierno di questo tabacco non si scosta molto da quello indigeno osservato da Chenet: il tabacco, posto a macerare in grandi bacini , veniva spremuto ed il succo ricavato serviva per intriderlo di nuovo. Dopo questo trattamento si passava poi alla fermentazione. Rarissimo, il Perique cresce solo in una zona ristretta a sud di New Orleans e viene usato con estrema parsimonia ( fino al 5% ) nelle miscele, quasi si trattasse di una preziosa spezia.
IL TAGLIO DEI TABACCHI PER PIPA
Il taglio può essere fine, medio o grosso.
Il taglio fine ( più vicino a quello delle sigarette ) brucia con estrema facilità, ma con pericolo sia per la pipa sia per la lingua del fumatore, che “ pizzica “. Con abilità, può venire adoperato in pipe dalle pareti spesse.
Il taglio grosso brucia molto lentamente se non con difficoltà, ma ha il pregio di sviluppare in pieno l’aroma del tabacco. Richiede attenzione, pazienza, abilità perché rischia di spegnersi alla minima distrazione. È ottimo per le pipe grosse, meno facile per quelle di piccolo calibro ed è ideale per le lunghe fumate all’interno. Le sue caratteristiche lo rendono però economico se usato all’aperto, dove la combustione, specie se favorita da una leggera brezza, rischia di essere troppo rapida.
Il taglio medio rappresenta, come al solito, il giusto mezzo; praticamente ha tutte le virtù degli altri due e dovrà esser scelto dal neofita per le prime esperienze.
GRADO DI FORZA DEL TABACCO DA PIPA
Indica il grado di gusto e aroma e può essere dolce, medio, pieno ( forte ).
Il neofita può sentirsi portato verso il tabacco dolce; sarebbe un grave errore, perché è proprio il tabacco dolce che fa bruciare la lingua. La scelta dovrà orientarsi verso il tabacco medio o pieno, anche a costo di provare all’inizio, specie se si usa l’ultimo grado, un po’ di ebrezza.
LA SCELTA DEL TABACCO
Difficile dare consigli in una questione tanto legata ai gusti individuali.
I troppo aromatici possono stancare. Sono più “ irritanti “ i dolci. Il taglio consigliabile è medio-grosso. Quello troppo fine brucia rapido e scalda ( pipa e lingua ).
Per la conservazione è importante il giusto grado di umidità. Conservare sempre in vasi con chiusura ermetica. Le mixtures inglesi in scatola a tenuta sono quasi sempre troppo umide: lasciarle all’aria per qualche ora. Per inumidire un tabacco secco, spargerlo su un foglio di carta e bagnarlo con uno spruzzatore. Utile la fetta di mela ( o di patata o di carota ) nel recipiente. L’umidificazione con liquori evita possibili muffe ma è sempre anche un’aromatizzazione. Tenere il tabacco lontano da fonti di calore e da profumi.
Tutti i trinciati in commercio sono già miscele. Ognuno può però divertirsi a crearne di nuove secondo i propri gusti. Prepararne in piccole quantità. Pesare e tenere nota dei pesi. Mescolare tagli compatibili ( il fine con il granulare non stanno insieme ). Lasciare sempre “ maturare “ un po’ perché i diversi aromi possano fondersi.
Le buste servono al fabbisogno di tabacco della giornata. Devono essere impermeabili.